Attività

L’area di “economia della difesa” ha funzionato a pieno regime dalla seconda metà degli anni  Ottanta al primo decennio del 2000; salvo casi particolari ha poi “congelato” le sue attività in assenza di risorse e finanziamenti sufficienti a mantenere la continuità di un ambito di lavoro che richiederebbe risorse sufficienti a contrastare la “visione del mondo” prevalente. La crisi della finanza pubblica ha progressivamente fatto cessare attività che in precedenza erano state attivamente sostenute in particolare dalla Regione Toscana durante la Presidenza di Claudio Martini.

Attività di ricerca

Si sono studiate le caratteristiche del sistema economico della difesa, analizzando le interrelazioni con l’economia regionale della presenza delle Forze Armate nazionali e straniere e delle aziende a produzione militare, la spesa militare, i problemi di riconversione produttiva dell’industria militare. A partire dal 2000, le linee di ricerca sono state ampliate trattando le seguenti tematiche: la produzione italiana di armi e processo di integrazione europea, le esportazioni italiane e trasferimenti internazionali di armi convenzionali e non convenzionali, gli strumenti di trasparenza e controllo, i trattati sul disarmo, la spesa militare italiana e internazionale, politiche e normative esportative italiane ed europee. Sono stati inoltre realizzati studi su armi specifiche (mine antipersona e sminamento, armi piccole e leggere, armi chimiche e batteriologiche, informatic warfare, dual use) con particolare attenzione al ruolo dell’Italia.

L’istituto ha organizzato incontri di studio e seminari, promosso, incoraggiato e collaborato a conferenze, seminari, scambi di informazioni tra istituti di ricerca indipendenti e organizzazioni che si occupano di controllo degli armamenti, pace e sicurezza.

Altre attività

Alla ricerca l’istituto ha affiancato attività di formazione, informazione e sensibilizzazione, rispondendo a più funzioni:

  • Supporto e stimolo all’attività istituzionale e parlamentare sui temi del controllo e della trasparenza del commercio delle armi, facilitando e promuovendo interrogazioni, interpellanze etc. disegni di legge, itinerari di lavoro;
  • Punto di riferimento e di snodo di informazioni per istituti di ricerca similari sui temi degli armamenti e della prevenzione dei conflitti europei realizzando ricerche ed iniziative comuni, scambiando informazioni e ricercatori, svolgendo un ruolo di supporto scientifico anche nell’ambito delle istituzioni europee;
  • Fonte informativa giornalistica, fornendo notizie e dati aggiornati, agli operatori della carta stampata, di radio e televisione;
  • Organizzazione di incontri di studio, seminari, dibattiti segnatamente sui temi del commercio delle armi, pace e diritti umani;
  • Servizio informativo alle associazioni e organizzazioni non governative che da tempo sono impegnate ad ottenere una limitazione e trasparenza nel commercio delle armi, recependo le loro istanze e le richieste di informazioni, traducendole in percorsi di ricerca;
  • Formazione di laureandi e formazione studenti medi tramite la predisposizione di supporti didattici, strumenti informativi sotto forma cartacea, o multimediale rivolti a studenti di varie fasce scolastiche sui temi della pace, della prevenzione dei conflitti, e dei diritti umani.